Ho cercato di integrare le parti per me più essenziali e determinanti, creandomi una check list strutturata, che mi consenta di volta in volta di tener monitorato i vari rischi o le situazioni più critiche, identificandole con rapidità e facilità.
Intervista a Valentino Benicchio, Member of Board Noovle International – Gruppo TIM
Quali riflessioni l’hanno spinta a partecipare al corso Certified Board Member (CBM)?
Ho sempre ritenuto che le risorse umane fossero da sempre il centro della gestione strategica di ogni azienda. Ancor di più se si gioca il ruolo di imprenditore o di dirigente d’azienda o addirittura se si occupa una funzione in seno ad un CdA, dove rischi e responsabilità vanno sempre monitorati e individuati preventivamente, nell’interesse dell’azienda stessa e di tutti gli stakeholders coinvolti. Di riflesso, tenuto conto dei continui cambiamenti riguardanti i vari ambiti normativi, ho avuto la necessità e il desiderio di approfondire maggiormente tutte le tematiche che vedono un Consigliere d’Amministrazione affrontare con competenza e adeguatezza questo strategico ruolo. Da qui nasce la scelta di aderire al corso proposto da ALMA Impact e dal Centro Competenze Tributarie della SUPSI, percorso che evidenziava tutti gli aspetti pratici e strategici che un membro di un Consiglio di amministrazione necessita.
Ma non solo; è stato per me determinante, il fatto di potermi misurare con un esame finale, al fine di poter conseguire questo ambito Certificato CBM. Dunque una nuova sfida, la ricerca di nuove motivazioni e il desiderio di mettersi nuovamente in gioco e potermi confrontare con altri validi e preparati professionisti, in vari ambiti.
Noovle è una società leader nel supportare aziende pubbliche e private nella trasformazione digitale con un focus sui servizi cloud. In base alla sua esperienza le aziende si stanno dimostrando mature per questo cambiamento oppure la digitalizzazione pone ancora numerosi ostacoli? Dove individua le sfide più complesse?
Nonostante il periodo di incertezza, il cloud è il primo driver di crescita nel settore ICT in Italia. La Svizzera segue un po’ più al rilento questa evoluzione, ma il percorso ormai è tracciato. Va da sé, che le aziende prediligono ora appoggiare sempre più dati e applicativi vari su infrastrutture cloud, abbandonando così l’idea tradizionale di ospitare i propri dati su server aziendali in house. A testimonianza di questa importante trasformazione vi è l’atteso incremento della spesa (+22%) prevista solo per il 2023 in Italia.
Si stima infatti che nel 2023, il cloud italiano genererà ricavi per 6 miliardi di Euro, dei quali 2,4 miliardi Euro derivanti dal comparto SaaS (Software-as-a-Service). Numeri importanti, dove il tasso medio di crescita fino al 2027 è stimato essere del 17,8%.
Attualmente un’azienda italiana su due (52%), prevede un incremento della propria spesa, da destinare per lo sviluppo digitale e per i servizi in cloud.
Di riflesso, il Cloud ha sempre più il ruolo di piattaforma abilitante per la trasformazione digitale e viene riconosciuto dalle aziende come elemento chiave. Il periodo legato alla pandemia, ha ulteriormente accelerato questo cambiamento, che ha indotto moltissime aziende a rimodellare i propri processi organizzativi. Ne è la testimonianza l’applicazione del lavoro da remoto, diventato ormai una prassi comune, soprattutto per coloro che possono svolgere determinate mansioni fuori dall’abituale luogo di lavoro (es. venditori, tecnici, informatici, ecc.), interagendo tranquillamente con i vari applicativi aziendali.
Ne consegue, che le aziende hanno dovuto rivedere al rialzo i propri budget dedicati al settore ICT ma soprattutto hanno dovuto porre maggior attenzione riguardo la sicurezza informatica.. La cybersecurity è diventata una delle principali preoccupazioni dei decisori aziendali. Quindi capirete l’importanza di avere nei propri CdA – delle persone formate e competenti in materia.
Quali le sfide?
Che stiate iniziando la migrazione, modernizzando le applicazioni o gestendo un ambiente cloud da anni, è probabile che abbiate adottato (o pensiate di adottare) più piattaforme cloud.
Secondo Gartner, il 75% dei clienti aziendali che utilizzano l’infrastruttura cloud IaaS (Infrastructure-as-a-Service), adotterà deliberatamente una strategia multicloud.
Come ha integrato nella sua attività professionale le competenze acquisite attraverso la formazione Certified Board Member?
Alla luce di quanto acquisito durante tutto il corso Certified Board Member (CBM), ho cercato di integrare le parti per me più essenziali e determinanti, creandomi una check list strutturata, che mi consenta di volta in volta di tener monitorato i vari rischi o le situazioni più critiche, identificandole con rapidità e facilità.
La prossima edizione del corso Certified Board Member si terrà da marzo a giugno 2024, per un totale di 52 ore accademiche. Per ulteriori informazioni vi invitiamo a contattare Andrea Inghirami: ainghirami@alma-impact.ch