«Con le conoscenze acquisite mi sentirei a mio agio nei panni di una Consigliera di amministrazione»
Intervista a Michela Pfyffer von Altishofen, Direttrice, Clinica Sant’Anna
Quali riflessioni l’hanno spinta a partecipare al corso Certified Board Member (CBM)?
Credo che un buon professionista sia quello che continua a formarsi. Nella vita professionale, oggi più che mai in una società in continua evoluzione, è un diritto e un dovere restare al passo con i tempi e sfruttare al meglio il proprio potenziale di crescita. Per quanto si impari tanto e sempre dal lavoro quotidiano (learning by doing) è altrettanto fondamentale supportare l’esperienza con nozioni più teoriche e di concetto che si apprendono grazie ai percorsi di formazione continua. Numerosi sono i corsi che vengono proposti in questo ambito sul nostro territorio. Il programma del corso CBM ha catturato il mio interesse per la completezza dei contenuti, utili a mio avviso a chi come me, dopo oltre dieci anni in un ruolo dirigenziale in cui ha maturato una solida esperienza, ha l’interesse e la voglia di acquisire le conoscenze teoriche necessarie per poter occupare un ruolo, non solo esecutivo, ma anche di governance. Il fatto che il mercato del lavoro abbia sempre di più bisogno di profili femminili, e delle loro competenze e soft skills, anche nei consigli d’amministrazione è ormai un’evidenza; questo corso è stato per me una buona occasione, probabilmente la prima di una serie, per prepararmi al meglio ad accogliere positivamente nuove opportunità che spero mi si presenteranno.
La Clinica Sant’Anna ha avuto un ruolo fondamentale nella gestione della crisi pandemica nel nostro cantone grazie al costante impegno di tutti gli operatori sanitari. Quali sfide ha affrontato il Management della clinica nella gestione di questa lunga situazione di crisi?
È stata un’unica grande sfida che ci ha toccato a tutti i livelli gestionali e umani: organizzativo, medico, infermieristico, sociale e anche economico. Il sistema sanitario se da un lato è stato fortemente sollecitato dall’altro ha subito, in particolare durante il periodo del lockdown, un importante impatto economico dettato dai costi sostenuti per rispondere alla pandemia e contestualmente dall’arresto di tutte quelle attività cosiddette “non urgenti” tra le quali la chirurgia elettiva e alcune attività diagnostiche e di consultazione. Nel rispetto delle disposizioni emesse dalle Autorità, abbiamo sempre garantito la presa a carico dei pazienti in assoluta sicurezza, assicurando la continuità delle cure per i pazienti non Covid, a supporto anche delle altre strutture del territorio, pubbliche e private, impegnate invece in prima linea con i pazienti Covid. A loro abbiamo messo a disposizione personale, respiratori e sale operatorie per i loro medici. Abbiamo sempre risposto presente ogni volta che ci è stato richiesto, con grande reattività, nel pieno rispetto del dispositivo sanitario e delle decisioni della cellula di gestione sanitaria e dell’Autorità. Abbiamo dato prova di grande flessibilità e prontezza di intervento a fronte di una situazione in continua e repentina evoluzione. Tutto è stato possibile grazie ad un piano efficace di gestione della crisi e grazie ad una forte cultura organizzativa, implementata negli anni, che ci ha permesso di avere sempre un’interfaccia con collaboratori disponibili, flessibili e motivati ed un dialogo aperto e ricettivo con le altre parti coinvolte. Per tutti gli operatori sanitari del territorio l’obiettivo comune e prioritario è stato sempre quello di far fronte alla crisi in sinergia, creando collaborazioni efficienti per il sistema, al fine di garantire a tutti i pazienti cure immediate e di qualità. Un periodo insomma di grande sollecitazione professionale e personale, e questo non solo per il sistema sanitario, ma per l’intera società.
Come ha integrato nella sua attività professionale le competenze acquisite durante la formazione?
La qualità del rapporto tra “executive” e “non-executive”, o tra “manager” e “board member”, è fondamentale nel successo e nella perennità di un’azienda. Per questo è importante che entrambi le parti capiscano non solo i ruoli e le responsabilità reciproche ma anche i loro bisogni, le opportunità e le difficoltà con le quali rispettivamente sono confrontate. Le mie nuove competenze mi hanno permesso di comprendere meglio alcune dinamiche legate al consiglio d’amministrazione e di leggere in maniera più completa la mia realtà lavorativa, facendo così scelte più consapevoli legate alla visione globale del contesto aziendale, operativo e strategico. Credo che, al di là dell’importantissimo ruolo nella governance aziendale, della capacità di essere sempre all’ascolto, diretto o indiretto degli stakeholders, e di saper essere portavoce dell’azienda, il consiglio d’amministrazione debba sempre di più giocare un ruolo di coaching nei confronti del management e stimolarlo con challenge significativi. Ad oggi, con le conoscenze acquisite, mi sentirei dunque a mio agio nei panni di una consigliera di amministrazione, sia di un’azienda pubblica che privata, e non solo del settore socio sanitario, perché oltre alle mie nuove – certificate – competenze di CBM potrei mettere a disposizione anche la mia esperienza pratica di dirigente, le mie conoscenze tecniche di settore, e il mio know how in ambito di people management e cultura aziendale volta alla valorizzazione del capitale umano.
Sono aperte le iscrizioni all’edizione 2022 del corso “Certified Board Member”. Per maggiori informazioni e pre-iscrizioni cliccare qui