Il ruolo del Consiglio d’Amministrazione nel gestire le sfide di una PMI
Intervista a Marco Cavadini, imprenditore e Partner Business UP SA, partecipante della prima edizione del corso “Certified Board Member”.
Quali riflessioni l’hanno spinta a partecipare al corso Certified Board Member (CBM)?
Negli ultimi vent’anni ho partecipato ad innumerevoli sedute di CdA, sia di PMI locali , spesso a conduzione famigliare, che di aziende con investitori internazionali. Sono stato dalla parte del management, del CdA e dell’azionista. Dopo tanta esperienza maturata sul campo, sentivo l’esigenza di un inquadramento formativo per migliorare ulteriormente l’impatto sulle aziende.
Quali caratteristiche devono avere i membri di un Consiglio d’Amministrazione di una PMI per poter gestire al meglio la complessità delle sfide attuali e future?
Secondo la mia esperienza, in molte PMI esiste un grande potenziale di sviluppo non sfruttato. I membri del CdA , oltre alle competenze tecniche, devono avere una sensibilità particolare per mobilitare nei modi e nei tempi giusti le risorse esistenti con lo scopo di innescare un movimento di sviluppo strategico e organizzativo, che parta dal CdA e coinvolga il resto dell’azienda. La vera sfida, specialmente come membro esterno, è però quella di fare da mentore al CdA stesso, portandolo col tempo a funzionare in modo efficace, a valutare situazioni e prendere decisioni in modo strutturato ottemperando il suo ruolo di conduttore di lungo termine dell’azienda. Questo significa spesso comprendere, mediare e tematizzare situazioni dove le dinamiche tra azionisti più o meno operativi in azienda e le dinamiche famigliari si intrecciano in modo decisamente non trascurabile.
Pazienza e perseveranza non possono mancare.
Pensando in particolare alle PMI ticinesi, secondo lei quali aspetti andrebbero migliorati per aumentare la competitività e che ruolo potrebbe avere la formazione di chi fa parte degli organi decisionali aziendali?
La competitività non nasce dal nulla, va creata e va mantenuta attivamente nel tempo. Non c`è una riposta per tutte le PMI ticinesi, ma ogni PMI può e deve occuparsi della propria competitività che è il risultato del lavoro di sviluppo strategico e organizzativo dell’azienda, di competenza inalienabile del CdA.
Credo che la formazione possa agire a due livelli. Il primo, piuttosto emozionale, seve per dare coraggio, per fare in modo che non si vedano le sfide sempre solo come minacce ma piuttosto come opportunità. Bisogna far passare il messaggio che “si può fare”. Un mio consiglio personale è quello di guardare al nord Italia, per ispirarsi ad imprenditori e a PMI virtuose, che operano in un contesto decisamente più competitivo e complicato del nostro. Su un secondo livello la formazione deve portare gli strumenti. In questo senso sono importanti tutte le attività che vanno a creare consapevolezza sul ruolo centrale del CdA nella conduzione di un’azienda e sugli strumenti, competenze e personalità di cui deve dotarsi. Non da ultimo va tematizzato il potenziale di un CdA strutturato e presente, che includa membri esterni (all’azienda e alla famiglia) a complemento e beneficio dell’imprenditore e/o degli azionisti.
(L’edizione 2022 del corso “Certified Board Member” è in fase di programmazione. Per maggiori informazioni e pre-iscrizioni scrivere a: ainghirami@alma-impact.ch)